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28 giugno 2014

“Fueddus de traballu de bidha mia , cantus e ballus in cumpangia".2


Fueddus de traballu de bidha mia , cantus e ballus in cumpangia".
 Durante i laboratori sugli antichi mestieri , noi bambini abbiamo  hanno avuto modo di  conoscere tante cose su alcuni  mestieri  ARTIGIANALI che oggi stanno  scomparendo anche nel nostro paese .

Un tempo, quasi tutto ciò che si usava nella vita quotidiana  veniva creato con le proprie mani e  in ogni paese esistevano GLI ARTIGIANI, persone  specializzate che creavano oggetti di vario tipo . 
Mentre i nostri ospiti ci mostravano come si svolgeva i loro lavoro, li abbiamo intervistati e in base ai dati raccolti dalle interviste e da quanto abbiamo  visto e sentito raccontare,  abbiamo elaborato dei testi riassuntivi . Con le nostre maestre abbiamo continuato le nostre ricerche chiedendo informazioni anche ai nostri nonni , approfondendo ogni argomento con ricerche sui nomi in lingua sarda  , su proverbi e modi di dire e con illustrazioni.
.Da tutto il nostro lavoro abbiamo capito che tanti mestieri svolti un tempo dagli artigiani stanno scomparendo perché oggi, quasi tutto,  oggetti e  abiti, vengono preparati nelle industrie dove le macchine fanno tante cose al posto degli uomini . Solo pochi oggetti si possono ancora creare con le mani come i cestini ad esempio,  per i quali si usano materiali naturali  ricavati dalla natura .Abbiamo capito anche che il lavoro fatto con le mani è molto diverso e impegnativo ; però i nostri artigiani ci hanno detto che creare con le proprie mani è molto più bello e rende più contenti e soddisfatti. Un altra cosa  che abbiamo imparato è che un tempo non si pagava il lavoro ricevuto con i soldi ma si pagava con prodotti ricavati dall'agricoltura o si scambiava con un altro servizio o oggetto .
Durante i laboratori  abbiamo osservato gli  attrezzi usati per svolgere i vari mestieri e imparato tanti termini in lingua sarda.
Tra tutti i laboratori a cui hanno partecipato i bambini di tutte le classi , noi abbiamo  approfondito in modo particolare il mestiere delle sarta- SA MAISTA DE PANNU  e del barbiere - SU BRABERI-

La sarta –  Sa maistra  de pannu
 Gli abiti che oggi compriamo e indossiamo vengono confezionati nelle fabbriche , al tempo dei nostri nonni invece le persone se li facevano confezionare dai sarti che svolgevano il proprio lavoro nella propria casa o in una stanza in affitto.
La sarta che ci ha fatto conoscere meglio questo lavoro si chiama signora Pina Pittau che è venuta a scuola con la sua macchina da cucire e tutti i suoi attrezzi da lavoro . Noi l’abbiamo intervistata ed ecco che cosa abbiamo saputo.
La signora Pina ha imparato a fare la sarta a 13/14 anni da un sarto  e all’inizio lavorava con altre sarte in una stanza affittata .Per tanti anni ha usato una macchina da cucire antica che funzionava con un pedale , poi ha comprato una macchina elettrica .
Lei confezionava abiti per tutti : uomini –  OMINIS, donne – FEMMINAS  , bambini- PIPIUS . Gli abiti che confezionava erano  :    pantaloni per uomo –  PANTALLONIS , gonne – FADRETTAS , pantaloncini – PANTALLONEDDUS,    gonnelline – GUNNEDDAS  ,    abiti da sposa . Lei cuciva spesso anche pantaloni per uomo con una stoffa chiamata FUSTAGNO .
Gli attrezzi da lavoro che usava erano:
le forbici grandi – IS FERRUS MANNUS
le forbicine per fare le asole- IS FERRUS PITTICUS
il ditale – SU DIDALI
la squadra – SA SQUADRA
il metro per misurare- SU METRU  
il filo per imbastire e per cucire – SU FILU DE IMBASTIRI E PO COSIRI 
e il filo per cucire con la macchina.
Quando era apprendista il maestro le faceva legare al dito un ditale bucato per imparare a tenerlo correttamente  .
I clienti che volevano farsi confezionare un abito compravano le stoffe nei negozi specializzati : nel nostro paese ce n’erano quattro oggi non ce n’è neanche uno .
Per creare gli abiti copiava i modelli dai giornali o da un catalogo che le inviavano dal continente  e per confezionar e un abito ci impiegava un giorno o una settimana a seconda di che cosa doveva fare ad esempio un pantaloncino ci impiegava alcune ore . Lavorava anche il sabato e la domenica se l’abito serviva urgentemente .
La signora Pina con il suo lavoro guadagnava poco mentre oggi, le poche sarte che lavorano ancora guadagnano molto bene . Comunque a lei piaceva molto il suo lavoro e ciò che le piaceva di più era confezionare abiti da sposa.
La signora Pina ci ha mostrato anche  come si confeziona un abito : prima si prendono le misure con il metro, poi si disegna il modello sulla stoffa con il gessetto, poi si taglia e infine si imbastisce ,poi si fa misurare al cliente  e infine si cuce con la macchina da cucire  .  Tempo fa  i sarti andavano a casa del cliente per  fargli misurare l’abito e una volta che il cliente lo misurava e stava bene, si cuciva con la macchina .


 








 
E ALLA FINE UN OMAGGIO 





IL BARBIERE – SU BRABERI
Il signor Antonio Ortu  ci ha illustrato come si svolgeva e svolge il suo lavoro da circa 70 anni , infatti aveva dieci anni quando ha incominciato a imparare il mestiere 
Ha imparato da un altro barbiere e all’inizio scopava per terra nella bottega per togliere i peli e i capelli che cadevano. Ha incominciato a tagliare la barba ai clienti all’età di 14 anni . Il locale dove lavorava si chiamava la bottega del barbiere – SA BUTTEGA DE SU BRABERI .
Nella sua bottega c’erano due poltroncine di legno e tre poltrone grandi , uno specchio , una seggiolina per i bambini, “ SU SCANNIXEDDU PO IS PIPIUS “e tutta l’attrezzatura e l’ccorrente per tagliare la barba e i capelli:
la macchinetta- SA MACCHINETTA PO TUNDIRI 
il rasoio per la barba- S’ARRASOIA
un pezzo di cuoio per affilare il rasoio e le forbici- SA STECCA
il pettine largo e il pettine stretto  – SU PETTINI LARGU  e SU PETTINI STRINTU 
l’acqua – S’AQUA
un gel – “SA BRILLANTINA” , oppure l’olio – S’OLLU DE OLIA
le forbici- IS FERRUS
crema da barba- SA CREMA PO SA BARBA
il pennello –  SU PINZELLU
La sua bottega si trovava in via Roma e poi in via Leni
I suoi clienti erano uomini donne e bambini  e faceva vari tagli:  “A SA BEBE’”  per le donne,
a “S’UMBERTU” , “A SA MASCAGNA” , “A RASU”  per gli uomini .
Egli lavorava tutti i giorni e serviva circa otto clienti al giorno . Qualcuno pagava subito , mentre qualcun altro pagava una quota all’anno dandogli grano o altro .Lavorava in particolare la domenica mattina e i clienti andavano da lui senza appuntamento .
Una volta alla settimana andava a Cagliari in pullman per affilare l’attrezzatura in una bottega specializzata. A fine giornata puliva gli attrezzi con un disinfettante. Con i suoi clienti aveva un rapporto di amicizia e parlava con loro di un po’ di tutto. A lui piaceva il suo lavoro, infatti , continua a farlo ancora adesso che ha 81anni , per gli amici presso casa sua .

















 E ALLA FINE UN OMAGGIO

 un grazie agli artigiani che hanno arricchito le nostre esperienze .
maestra Elisa e maestra Barbara 
LABORATORIO DI LINGUA E CULTURA SARDA : GLI ANTICHI MESTIERI

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