“Fueddus de
traballu de bidha mia , cantus e ballus in cumpangia".
Durante i laboratori sugli antichi mestieri , noi
bambini abbiamo hanno avuto modo di conoscere tante cose su alcuni
mestieri ARTIGIANALI che oggi stanno scomparendo anche nel nostro paese .
Un tempo, quasi tutto ciò che si usava nella vita
quotidiana veniva creato con le proprie
mani e in ogni paese esistevano GLI
ARTIGIANI, persone specializzate che
creavano oggetti di vario tipo .
Mentre i nostri ospiti ci mostravano come si
svolgeva i loro lavoro, li abbiamo intervistati e in base ai dati raccolti dalle
interviste e da quanto abbiamo visto e
sentito raccontare, abbiamo elaborato dei
testi riassuntivi . Con le nostre maestre abbiamo continuato le nostre ricerche
chiedendo informazioni anche ai nostri nonni , approfondendo ogni argomento con
ricerche sui nomi in lingua sarda , su proverbi
e modi di dire e con illustrazioni.
.Da tutto il nostro lavoro abbiamo capito che tanti
mestieri svolti un tempo dagli artigiani stanno scomparendo perché oggi, quasi
tutto, oggetti e abiti, vengono preparati nelle industrie dove
le macchine fanno tante cose al posto degli uomini . Solo pochi oggetti si
possono ancora creare con le mani come i cestini ad esempio, per i quali si usano materiali naturali ricavati dalla natura .Abbiamo capito anche
che il lavoro fatto con le mani è molto diverso e impegnativo ; però i nostri
artigiani ci hanno detto che creare con le proprie mani è molto più bello e rende
più contenti e soddisfatti. Un altra cosa che abbiamo imparato è che un tempo non si pagava il lavoro ricevuto con i soldi ma si pagava con prodotti ricavati dall'agricoltura o si scambiava con un altro servizio o oggetto .
Durante i laboratori abbiamo osservato gli attrezzi usati per svolgere i vari mestieri e
imparato tanti termini in lingua sarda.
Tra tutti i laboratori a cui hanno partecipato i
bambini di tutte le classi , noi abbiamo approfondito in modo particolare il mestiere
delle sarta- SA MAISTA DE PANNU e del
barbiere - SU BRABERI-
La sarta – Sa
maistra de pannu
Gli abiti che oggi compriamo e indossiamo vengono confezionati nelle
fabbriche , al tempo dei nostri nonni invece le persone se li facevano
confezionare dai sarti che svolgevano il proprio lavoro nella propria casa o in
una stanza in affitto.
La sarta che ci ha fatto conoscere meglio questo lavoro si
chiama signora Pina Pittau che è venuta a scuola con la sua macchina da cucire
e tutti i suoi attrezzi da lavoro . Noi l’abbiamo intervistata ed ecco che cosa
abbiamo saputo.
La signora Pina ha imparato a fare la sarta a 13/14 anni da
un sarto e all’inizio lavorava con altre
sarte in una stanza affittata .Per tanti anni ha usato una macchina da cucire
antica che funzionava con un pedale , poi ha comprato una macchina elettrica .
Lei confezionava abiti per tutti : uomini – OMINIS, donne – FEMMINAS , bambini- PIPIUS . Gli abiti che
confezionava erano : pantaloni per uomo – PANTALLONIS , gonne – FADRETTAS ,
pantaloncini – PANTALLONEDDUS,
gonnelline – GUNNEDDAS , abiti da sposa . Lei cuciva spesso anche
pantaloni per uomo con una stoffa chiamata FUSTAGNO .
Gli attrezzi da lavoro che usava erano:
le forbici grandi – IS FERRUS MANNUS
le forbicine per fare le asole- IS FERRUS PITTICUS
il ditale – SU DIDALI
la squadra – SA SQUADRA
il metro per misurare- SU METRU
il filo per imbastire e per cucire – SU FILU DE IMBASTIRI E PO COSIRI
e il filo per cucire con la macchina.
Quando era apprendista il maestro le faceva legare al dito
un ditale bucato per imparare a tenerlo correttamente .
I clienti che volevano farsi confezionare un abito
compravano le stoffe nei negozi specializzati : nel nostro paese ce n’erano
quattro oggi non ce n’è neanche uno .
Per creare gli abiti copiava i modelli dai giornali o da un
catalogo che le inviavano dal continente
e per confezionar e un abito ci impiegava un giorno o una settimana a
seconda di che cosa doveva fare ad esempio un pantaloncino ci impiegava alcune
ore . Lavorava anche il sabato e la domenica se l’abito serviva urgentemente .
La signora Pina con il suo lavoro guadagnava poco mentre
oggi, le poche sarte che lavorano ancora guadagnano molto bene . Comunque a lei
piaceva molto il suo lavoro e ciò che le piaceva di più era confezionare abiti
da sposa.
La signora Pina ci ha mostrato
anche come si confeziona un abito :
prima si prendono le misure con il metro, poi si disegna il modello sulla
stoffa con il gessetto, poi si taglia e infine si imbastisce ,poi si fa misurare
al cliente e infine si cuce con la
macchina da cucire . Tempo fa
i sarti andavano a casa del cliente per
fargli misurare l’abito e una volta che il cliente lo misurava e stava
bene, si cuciva con la macchina .
E ALLA FINE UN OMAGGIO
E ALLA FINE UN OMAGGIO
IL BARBIERE – SU BRABERI
Il signor Antonio Ortu ci ha illustrato come si svolgeva
e svolge il suo lavoro da circa 70 anni , infatti aveva dieci anni quando ha
incominciato a imparare il mestiere
Ha imparato da un altro barbiere e all’inizio scopava per
terra nella bottega per togliere i peli e i capelli che cadevano. Ha
incominciato a tagliare la barba ai clienti all’età di 14 anni . Il locale dove
lavorava si chiamava la bottega del barbiere – SA BUTTEGA DE SU BRABERI .
Nella sua bottega c’erano due poltroncine di legno e tre
poltrone grandi , uno specchio , una seggiolina per i bambini, “ SU SCANNIXEDDU
PO IS PIPIUS “e tutta l’attrezzatura e l’ccorrente per tagliare la barba e i
capelli:
la macchinetta- SA MACCHINETTA PO TUNDIRI
il rasoio per la barba- S’ARRASOIA
un pezzo di cuoio per affilare il rasoio e le forbici- SA
STECCA
il pettine largo e il pettine stretto – SU PETTINI LARGU e SU PETTINI STRINTU
l’acqua – S’AQUA
un gel – “SA BRILLANTINA” , oppure l’olio – S’OLLU DE OLIA
le forbici- IS FERRUS
crema da barba- SA CREMA PO SA BARBA
il pennello – SU
PINZELLU
La sua bottega si trovava in via Roma e poi in via Leni
I suoi clienti erano uomini donne e bambini e faceva vari tagli: “A SA BEBE’”
per le donne,
a “S’UMBERTU” , “A SA MASCAGNA” , “A RASU” per gli uomini .
Egli lavorava tutti i giorni e serviva circa otto clienti al
giorno . Qualcuno pagava subito , mentre qualcun altro pagava una quota
all’anno dandogli grano o altro .Lavorava in particolare la domenica mattina e
i clienti andavano da lui senza appuntamento .
Una volta alla settimana andava a Cagliari in pullman per
affilare l’attrezzatura in una bottega specializzata. A fine giornata puliva
gli attrezzi con un disinfettante. Con i suoi clienti aveva un rapporto di
amicizia e parlava con loro di un po’ di tutto. A lui piaceva il suo lavoro,
infatti , continua a farlo ancora adesso che ha 81anni , per gli amici presso
casa sua .un grazie agli artigiani che hanno arricchito le nostre esperienze .
maestra Elisa e maestra Barbara
LABORATORIO DI LINGUA E CULTURA SARDA : GLI ANTICHI MESTIERI
Nessun commento :
Posta un commento
un pensiero sul tuo passaggio è sempre gradito.
Grazie !