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24 gennaio 2014

Sa maistra de pannu -

Luned’ 21 gennaio, tutti  i bambini del nostro plesso,  hanno partecipato al primo laboratorio,  dei tanti laboratori  previsti nel progetto di plessoFueddus de traballu de bidha mia , cantus e ballus in cumpangia".
 Ha tenuto questo primo laboratorio una sarta- SA MAISTRA DE PANNU “, del nostro paese, durante il quale i bambini  hanno avuto modo di  conoscere tante cose su questo mestiere ARTIGIANALE che sta scomparendo.
Questo è il racconto scritto collettivamente  dai bambini dopo aver raccontato  l'esperienza  individualmente per iscritto in base ai dati raccolti dall'intervista e da quanto hanno visto e sentito raccontare .
Seguiranno altri laboratori tenuti da alcuni artigiani del nostro paese che hanno svolto o che continuano a svolgere i mestieri che un tempo erano ritenuti molto importanti per tutta la comunità.
 Alla scoperta degli antichi mestieri . 
Testo collettivo
La sarta –  Sa maistra  de pannu
Lunedì 20 gennaio, abbiamo partecipato a un laboratorio che ha avuto lo scopo di farci scoprire un mestiere che sta scomparendo e che una volta invece veniva svolto da alcune persone : il lavoro di sartoria svolto dai sarti . Gli abiti che oggi compriamo e indossiamo vengono confezionati nelle fabbriche , al tempo dei nostri nonni invece le persone se li facevano confezionare dai sarti che svolgevano il questo mestiere  nella propria casa o in una stanza in affitto.
La sarta che ci ha fatto conoscere meglio questo lavoro si chiama signora Pina Pittau che è venuta a scuola con la sua macchina da cucire e tutti i suoi attrezzi da lavoro . Noi l’abbiamo intervistata ed ecco che cosa abbiamo saputo.
La signora Pina ha imparato a fare la sarta a 13/14 anni da un sarto  e all’inizio lavorava con altre sarte in una stanza affittata .Per tanti anni ha usato una macchina da cucire antica che funzionava con un pedale , poi ha comprato una macchina elettrica .
Lei confezionava abiti per tutti : uomini –  OMINIS, donne – FEMMINAS  , bambini- PIPIUS . Gli abiti che confezionava erano  :    pantaloni per uomo –  PANTALLONIS , gonne – FADRETTAS , pantaloncini – PANTALLONEDDUS,    gonnelline – GUNNEDDAS  ,    abiti da sposa . Lei cuciva spesso anche pantaloni per uomo con una stoffa chiamata FUSTAGNO .
Gli attrezzi da lavoro che usava erano:
le forbici grandi – IS FERRUS MANNUS
le forbicine per fare le asole- IS FERRUS PITTICUS
il ditale – SU DIDALI
la squadra – SA SQUADRA
il metro per misurare- SU METRU   
il filo per imbastire –  SU FILU PO IMBASTIRI
e il filo per cucire con la macchina.
Quando era apprendista il maestro le faceva legare al dito un ditale bucato per imparare a tenerlo correttamente  .
I clienti che volevano farsi confezionare un abito compravano le stoffe nei negozi specializzati : nel nostro paese ce n’erano quattro oggi non ce n’è neanche uno .
Per creare gli abiti copiava i modelli dai giornali o da un catalogo che le inviavano dal continente  e per confezionar e un abito ci impiegava un giorno o una settimana a seconda di che cosa doveva fare ad esempio un pantaloncino ci impiegava alcune ore . Lavorava anche il sabato e la domenica se l’abito serviva urgentemente .
La signora Pina con il suo lavoro guadagnava poco mentre oggi, le poche sarte che lavorano ancora guadagnano molto bene . Comunque a lei piaceva molto il suo lavoro e ciò che le piaceva di più era confezionare abiti da sposa.
La signora Pina ci ha mostrato anche  come si confeziona un abito : prima si prendono le misure con il metro, poi si disegna il modello sulla stoffa con il gessetto, poi si taglia e infine si imbastisce ,poi si fa misurare al cliente  e infine si cuce con la macchina da cucire  .  Tempo fa  i sarti andavano a casa del cliente per  fargli misurare l’abito e una volta che il cliente lo misurava e stava bene, si cuciva con la macchina . ( I bambini 4 A- 4B)

Il lavoro continua con ricerche e illustrazioni per approfondire ulteriormente l'argomento e per andare alla ricerca del passato.
m. Elisa 




2 commenti :

  1. E' sempre,un piacere curiosare nel suo blog...
    Le sue foto,danno vita ai racconti che Nicola riporta a casa...
    Grazie alla prossima!!!
    Con affetto
    Cristiana.

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  2. Grazie a te , Cristiana, che sei sempre presente anche con i tuoi commenti che ci incoraggiano a fare sempre meglio.
    con affetto
    m. Elisa

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un pensiero sul tuo passaggio è sempre gradito.
Grazie !