Luned’ 21 gennaio, tutti i bambini del nostro plesso, hanno partecipato al primo laboratorio, dei tanti laboratori previsti nel progetto di plesso “Fueddus de
traballu de bidha mia , cantus e ballus in cumpangia".
Ha tenuto questo primo laboratorio una sarta-
SA MAISTRA DE PANNU “, del nostro paese, durante il quale i bambini hanno
avuto modo di conoscere tante cose su questo mestiere ARTIGIANALE che sta
scomparendo.
Questo è il racconto
scritto collettivamente dai bambini dopo aver raccontato l'esperienza individualmente per iscritto in base ai dati raccolti dall'intervista e da quanto hanno visto e sentito raccontare .
Seguiranno altri
laboratori tenuti da alcuni artigiani del nostro paese che hanno svolto o che continuano a
svolgere i mestieri che un tempo erano ritenuti molto importanti per tutta la comunità.
Alla
scoperta degli antichi mestieri .
Testo collettivo
La sarta
– Sa maistra de pannu
Lunedì 20
gennaio, abbiamo partecipato a un laboratorio che ha avuto lo scopo di farci
scoprire un mestiere che sta scomparendo e che una volta invece veniva svolto
da alcune persone : il lavoro di sartoria svolto dai sarti . Gli abiti che oggi
compriamo e indossiamo vengono confezionati nelle fabbriche , al tempo dei
nostri nonni invece le persone se li facevano confezionare dai sarti che
svolgevano il questo mestiere nella propria casa o in una stanza in affitto.
La sarta che
ci ha fatto conoscere meglio questo lavoro si chiama signora Pina Pittau che è
venuta a scuola con la sua macchina da cucire e tutti i suoi attrezzi da lavoro
. Noi l’abbiamo intervistata ed ecco che cosa abbiamo saputo.
La signora
Pina ha imparato a fare la sarta a 13/14 anni da un sarto e all’inizio lavorava con altre sarte in una
stanza affittata .Per tanti anni ha usato una macchina da cucire antica che
funzionava con un pedale , poi ha comprato una macchina elettrica .
Lei
confezionava abiti per tutti : uomini – OMINIS,
donne – FEMMINAS , bambini- PIPIUS . Gli
abiti che confezionava erano : pantaloni per uomo – PANTALLONIS , gonne – FADRETTAS ,
pantaloncini – PANTALLONEDDUS, gonnelline – GUNNEDDAS ,
abiti da sposa . Lei cuciva spesso anche pantaloni per uomo con una
stoffa chiamata FUSTAGNO .
Gli attrezzi
da lavoro che usava erano:
le forbici
grandi – IS FERRUS MANNUS
le forbicine
per fare le asole- IS FERRUS PITTICUS
il ditale – SU
DIDALI
la squadra –
SA SQUADRA
il metro per
misurare- SU METRU
il filo per
imbastire – SU FILU PO IMBASTIRI
e il filo
per cucire con la macchina.
Quando era
apprendista il maestro le faceva legare al dito un ditale bucato per imparare a
tenerlo correttamente .
I clienti
che volevano farsi confezionare un abito compravano le stoffe nei negozi specializzati
: nel nostro paese ce n’erano quattro oggi non ce n’è neanche uno .
Per creare
gli abiti copiava i modelli dai giornali o da un catalogo che le inviavano dal
continente e per confezionar e un abito
ci impiegava un giorno o una settimana a seconda di che cosa doveva fare ad
esempio un pantaloncino ci impiegava alcune ore . Lavorava anche il sabato e la
domenica se l’abito serviva urgentemente .
La signora
Pina con il suo lavoro guadagnava poco mentre oggi, le poche sarte che lavorano
ancora guadagnano molto bene . Comunque a lei piaceva molto il suo lavoro e ciò
che le piaceva di più era confezionare abiti da sposa.
La signora Pina ci ha mostrato anche come si confeziona un abito : prima si prendono
le misure con il metro, poi si disegna il modello sulla stoffa con il gessetto,
poi si taglia e infine si imbastisce ,poi si fa misurare al cliente e infine si cuce con la macchina da cucire . Tempo
fa i sarti andavano a casa del cliente per
fargli misurare l’abito e una volta che
il cliente lo misurava e stava bene, si cuciva con la macchina . ( I bambini 4 A- 4B)
Il lavoro continua con ricerche e illustrazioni per approfondire ulteriormente l'argomento e per andare alla ricerca del passato.
m. Elisa
E' sempre,un piacere curiosare nel suo blog...
RispondiEliminaLe sue foto,danno vita ai racconti che Nicola riporta a casa...
Grazie alla prossima!!!
Con affetto
Cristiana.
Grazie a te , Cristiana, che sei sempre presente anche con i tuoi commenti che ci incoraggiano a fare sempre meglio.
RispondiEliminacon affetto
m. Elisa