Il Codice di Hammurabi -Gli uomini delle antiche
civiltà, come anche i Sumeri e poi i Babilonesi, non avevano leggi scritte ma
osservavano leggi tramandate a voce; non solo, non tutti le osservavano.
Fu
Hammurabi, l’imperatore dei Babilonesi , che volle raccogliere e scrivere in un
unico testo le leggi conosciute oralmente , in modo che tutti i sudditi dell’impero
potessero conoscerle ed osservarle. La raccolta delle leggi si chiama ”IL CODICE DI HAMMURABI” . Queste leggi
furono incise su grandi lastre di pietra dette STELE, ed esposte nei punti più
importanti della città di Babilonia .Il codice di Hammurabi comprendeva 282 leggi che riguardavano la vita sociale : la famiglia, la proprietà privata , l’agricoltura, il commercio e gli schiavi ; esse dovevano essere valide per tutti e stabilivano il reato con la conseguente punizione per chi lo commetteva .
Ne abbiamo letto alcune
e ci ha colpito molto quella che riguarda le punizioni . Abbiamo notato che non
erano leggi tanto giuste, infatti le
punizioni non erano uguali per tutti: se
veniva fatto un torto a uno schiavo , egli non veniva risarcito ma veniva
risarcito il padrone e viceversa, se uno del popolo faceva un torto a un
personaggio importante riceveva una punizione durissima .
Esempio :
“Se qualcuno toglie un
occhio a uno schiavo dovrà pagare al padrone dello schiavo.”
“Se qualcuno toglie un
occhio a un altro , gli sarà tolto un occhio.”
“Se uno schiavo colpisce
la guancia del figlio di un uomo libero gli si taglierà un orecchio."
Nel codice di HAMMURABI
compare per la prima volta la parola schiavo . Gli schiavi erano gli ultimi
della scala sociale ed erano trattati come oggetti,infatti , svolgevano i lavori più umili e non erano
liberi .
Purtroppo abbiamo
constatato che oggi questa parola ESISTE ancora, infatti in molti paesi poveri
del mondo, esistono persone SCHIAVE, cioè
persone che vengono sfruttate e questo accade soprattutto ai bambini che invece
di andare a scuola e giocare come tutti i bambini, sono costretti ad andare a
lavorare .
Lezione importante, Elisa, perché fa rilevare ai ragazzi, futuri cittadini di domani, che la disparità di trattamento delle persone di fronte alla legge, la quale è data per regolarizzare la società in modo armonico ed ordinato, è, in effetti, bieca manifestazione d'ingiustizia, da combattere convintamente ed assiduamente.
RispondiEliminalo credo anch'io, Riccardo!
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